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Paghen, paghen

  • Gianni Spartà
  • 28/09/2024
  • 0

Sport & Soldi

Agli appassionati della bicicletta brillano gli occhi: chi vincerà quest’anno la Tre Valli?  Indimenticabile lo show dell’italiano Vincenzo Nibali nel 2015. Ai “signor no” frullano le scatole: da queste parti la confusione provoca orticaria. Non ce l’hanno solo con le biciclette: quando venne il Papa al Sacro Monte nel 1984, molti varesini, anche i devoti, se ne andarono nelle case al mare. Ma se si parla di danè, parola magica, gli occhi brillano anche agli amanti della città piatta. Dati ufficiali sulle rendite dello sport nel Varesotto quando si pedala e si rema, categoria professionisti: per i quattro giorni della Tre Valli (tra weekend Gran Fondo e gara del martedì) ci sono stati 38mila pernottamenti nel 2023. Per il canottaggio quest’anno circa 100mila persone a vitto e alloggio in attesa che a novembre ci assegnino i mondiali 2027. Al congresso della Federazione internazionale che sceglierà la sede, Schiranna competerà con Shanghai e Lucerna. Mondiali Gran Fondo amatori del 2018: circa 4 milioni di indotto, alberghi e ristoranti. Dai, si possono tollerare strade chiuse e code come quando all’arrivo dei tedeschi nel centro di Varese un commerciante sollevò la serranda al grido di “paghen paghen”. Lo imitarono tutti gli altri. Se si dovesse fabbricare un manifesto delle Tre Valli Varesine, lo slogan potrebbe essere un’espressione in dialetto che ha il pregio della sintesi e della spontaneità: “Te vist che bel”. Hai visto che bello.  Nel 2008, in occasione campionato iridato di ciclismo le vocazioni del territorio vere e presunte, passate e presenti, vennero declinate, rigorosamente in english, su tre grandi cartelloni lungo il percorso: omaggio a una fetta di Lombardia  che abbagliò gli scrittori dell’Ottocento. Dunque: Varese, land of tourism, e siamo d’accordo. Quando c’è la Tre Valli quattro-cinque ore di diretta televisiva con riprese dall’elicottero promuovono efficacemente la città, i laghi, le colline, i parchi, luoghi nei quali si può venire a trascorrere un weekend. Il visitatore non s’aspetti la costierea amalfitana.  Qui c’è spazio per pacchetti di gite culturali e naturalistiche: il Sacro Monte, patrimonio dell’Unesco, testo unico dell’arte seicentesca, l’eremo di Santa Caterina del Sasso, mirabile architettura rupestre su un ramo del Lago Maggiore, Castiglione Olona angolo di Toscana in Lombardia, Villa Panza per chi cerca in Italia le installazioni della pop art e non solo. Andiamo avanti: Varese, land of business, e ci avviciniamo di più alla realtà pensando ai congressi, ai meeting, ai raduni di economia generati dall’alta concentrazione di industrie, da Malpensa, dalla vicinanza con Milano e Lugano. Terra d’affari: sì, l’etichetta ci sta tutta. E ci sta che remi e due ruote siano diventati due pilastri del marketing territoriale. Infatti ecco l’ultima declinazione: Varese, land of sport. Non è trascurabile che gli australiani abbiano scelto Gavirate per installarvi il centro degli allenamenti delle loro squadre nazionali di ciclismo. Investimento milionario in riva al lago di Varese, riconosciuto il più adatto in Europa a ospitare i gladiatori del canottaggio mondiale per dimensioni lineari e condizioni meteorologiche. Insomma una bella spinta alla visibilità delle nostre contrade e al pil regionale.La Tre Valli con la società Binda e la sua storia secolare siede autorevolmente ai tavoli internazionali delle gare ciclistiche che contano accanto agli organizzatori del Tour de France. Morale: non c’è più a Varese quell’invincibile armata della pallacanestro che si chiamava Ignis, non c’è il Varese calcio dei tempi di Anastasi. Si vive di bei ricordi ma basta un acuto di qualche maestro del remo, delle due ruote e anche della pallina da golf, per risvegliare tifo, amore e fantasia. A proposito da Mattarella che ringraziava al Quirinale i medagliati e no delle olimpiadi di Parigi c’erano ragazzi dei nostri paesi. Hai visto che bello!  

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