Anastasi rapito all’Inter
- Gianni Spartà
- 18/01/2020
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La beffa
Esultarono i tifosi interisti vedendo Pietro Anastasi sul prato di San Siro con la maglia nerazzurra: correva l’anno 1968, una sera di fine agosto. E’ fatta, essi pensarono. E invece non era fatta per niente. Peggio: promesso da Giovanni Borghi a Moratti, Pietruzzu era già della Juventus mentre giocava con l’Inter in quella amichevole. Ma nessuno lo sapeva tranne Agnelli e Borghi che erano sugli spalti durante la partita della beffa. Ecco che cosa racconta l’Avvocato nelle pagine del mio libro Mister Ignis: “Stavamo uno di fianco all’altro, non staccavamo gli occhi da Anastasi. Borghi, che era di fede milanista, guardò un tifoso dell’Inter e gli chiese con gusto sadico: Ti piace il Pietruzzu? Quello rispose di sì. E lui, anticipando una notizia non ancora ufficiale: Be’, è dell’Agnelli. Ci guardammo, cominciammo a ridere e io mi ricordai con un pizzico di rabbia la severa lezione che il Varese aveva dato alla mia Juve nel campionato 67-68 rifilandole un secco cinque a zero con tre reti di Anastasi, diventato da quel momento oggetto del desiderio bianconero”. Addio caro Pietro. Catanese di nascita, varesino d’adozione, torinese per carriera, hai regalato il sogno a tuti gli italiani.